Pentagrammi visivi (English below)
“Musica e Natura le due fonti primarie d’ispirazione di Gabriele Casale, punti cardine che ambiscono a una riconciliazione tra Uomo e Universo, al ritorno ad una dimensione ancestrale alla stregua di antiche tribù che, suonando ancorate alla Terra, si rivolgevano a forze cosmiche per innalzarsi spiritualmente riallineandosi con esse.
I Pentagrammi visivi sottintendono la continuità tra Arte e Musica, l’interscambio tra la sonorità che può suscitare la prima e le suggestioni visive della seconda, tradotte da Casale in composizioni musicali per immagini dal ritmo più o meno serrato, da melodie formali ora grevi ora acute.
Supporti pittorici come spartiti musicali animati da un’armonia segnica che spesso si fa improvvisazione jazzista, al pari dell’aria che circola nello studio dell’artista, abitato da una moltitudine di opere che non opprimono anzi donano spazio a tutto l’ambiente e respiro a chi vi entra.
È il movimento del segno, l’andamento delle linee tra morbidità e durezza a dominare le opere di Gabriele: curve e diagonali si rincorrono e s’intervallano con scansioni cadenzate da elementi orizzontali e verticali, per poi incontrarsi e proseguire in un dinamismo che attraversa differenti direzioni.
La dicotomia tra tensioni ed equilibri formali, leggerezza e forza del tratteggio, gestualità istintiva e progettualità, sembra aspirare a un ricongiungimento mai del tutto definito tra apollineo e dionisiaco, a un’interazione tra razionalità e inconscio”.
Laura Cianfarani
Visual staffs
“Music and Nature are the two primary sources of inspiration for Gabriele Casale, two cornerstones aspiring to reconcile the Man and the Universe, to return to an ancestral dimension as the ancient tribes that, by playing music in a close bond with the Earth, addressed cosmic forces to rise spiritually and realign with them.
The Visual staffs suggest the continuity between Fine Arts and Music, the exchange between the sound that the first may evoke and the visual suggestions of the second, which are translated by Casale into musical compositions made up of images unfolding at a more or less fast pace, of formal melodies at times heavy, at times acute.
Pictorial supports such as sheet music animated by the harmonic sign, which often becomes jazz improvisation, just like the air circulating in the artist’s studio, inhabited by a multitude of works that do not suffocate but, instead, add space to the whole environment and breath to those who enter it.
It is the sign’s movement, the progression of the lines between softness and hardness, which dominate Gabriele’s works: curved and diagonal lines come together and spread apart at stages determined by horizontal and vertical elements, then meet again and carry on dynamically in different directions.
The dichotomy between formal tensions and balance, between the hatching’s lightness and strength, between the instinctive gesture and the planning, appears to aspire to a never fully accomplished reconciliation between Apollonian and Dionysian, to an interaction between rationality and the subconscious”.
Laura Cianfarani (trad. Claudia Marchetti)
“Musica e Natura le due fonti primarie d’ispirazione di Gabriele Casale, punti cardine che ambiscono a una riconciliazione tra Uomo e Universo, al ritorno ad una dimensione ancestrale alla stregua di antiche tribù che, suonando ancorate alla Terra, si rivolgevano a forze cosmiche per innalzarsi spiritualmente riallineandosi con esse.
I Pentagrammi visivi sottintendono la continuità tra Arte e Musica, l’interscambio tra la sonorità che può suscitare la prima e le suggestioni visive della seconda, tradotte da Casale in composizioni musicali per immagini dal ritmo più o meno serrato, da melodie formali ora grevi ora acute.
Supporti pittorici come spartiti musicali animati da un’armonia segnica che spesso si fa improvvisazione jazzista, al pari dell’aria che circola nello studio dell’artista, abitato da una moltitudine di opere che non opprimono anzi donano spazio a tutto l’ambiente e respiro a chi vi entra.
È il movimento del segno, l’andamento delle linee tra morbidità e durezza a dominare le opere di Gabriele: curve e diagonali si rincorrono e s’intervallano con scansioni cadenzate da elementi orizzontali e verticali, per poi incontrarsi e proseguire in un dinamismo che attraversa differenti direzioni.
La dicotomia tra tensioni ed equilibri formali, leggerezza e forza del tratteggio, gestualità istintiva e progettualità, sembra aspirare a un ricongiungimento mai del tutto definito tra apollineo e dionisiaco, a un’interazione tra razionalità e inconscio”.
Laura Cianfarani
Visual staffs
“Music and Nature are the two primary sources of inspiration for Gabriele Casale, two cornerstones aspiring to reconcile the Man and the Universe, to return to an ancestral dimension as the ancient tribes that, by playing music in a close bond with the Earth, addressed cosmic forces to rise spiritually and realign with them.
The Visual staffs suggest the continuity between Fine Arts and Music, the exchange between the sound that the first may evoke and the visual suggestions of the second, which are translated by Casale into musical compositions made up of images unfolding at a more or less fast pace, of formal melodies at times heavy, at times acute.
Pictorial supports such as sheet music animated by the harmonic sign, which often becomes jazz improvisation, just like the air circulating in the artist’s studio, inhabited by a multitude of works that do not suffocate but, instead, add space to the whole environment and breath to those who enter it.
It is the sign’s movement, the progression of the lines between softness and hardness, which dominate Gabriele’s works: curved and diagonal lines come together and spread apart at stages determined by horizontal and vertical elements, then meet again and carry on dynamically in different directions.
The dichotomy between formal tensions and balance, between the hatching’s lightness and strength, between the instinctive gesture and the planning, appears to aspire to a never fully accomplished reconciliation between Apollonian and Dionysian, to an interaction between rationality and the subconscious”.
Laura Cianfarani (trad. Claudia Marchetti)